Progetto “GRASE – Gender and Race Stereotypes Eradication in labour market access”
3 Febbraio 2024
XXIX Rapporto sulle migrazioni 2023 – Comunicato stampa 13.2.2024
8 Febbraio 2024
Progetto “GRASE – Gender and Race Stereotypes Eradication in labour market access”
3 Febbraio 2024
XXIX Rapporto sulle migrazioni 2023 – Comunicato stampa 13.2.2024
8 Febbraio 2024

Aggiornamenti giuridici – Anno 2024

ISMU ETS propone a cura del Settore legislazione un aggiornamento giuridico periodico sulle principali novità normative in tema di migrazione e la loro attuazione, divise per sezioni tematiche

In evidenza

Il 7 maggio un  decreto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha aggiornato, ampliandola, la lista dei Paesi di origine sicuri per i richiedenti protezione internazionale. ⌈…⌉

 Dopo l’approvazione ufficiale del nuovo Patto, un gruppo di esperti delle Nazioni Unite ha rilasciato il 2 maggio una dichiarazione congiunta in cui esprime preoccupazione per il rischio che la nuova normativa generalizzi la detenzione degli immigrati alle frontiere. ⌈…⌉

L’Alta Corte dell’Irlanda del Nord ha ritenuto che diverse disposizioni dell’ “Illegal Migration Act” violassero gli obblighi del Regno Unito ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e del Quadro di Windsor, che garantisce che dopo la Brexit non vi sarà alcuna diminuzione dei diritti tutelati. ⌈…⌉

Migrazione legale e asilo

Unione Europea. Il Consiglio dell’UE ha adottato il 27 maggio una nuova direttiva che aggiunge lo sfruttamento della maternità surrogata, del matrimonio forzato e dell’adozione illegale alle forme di sfruttamento contemplate dalla sua legislazione contro la tratta di esseri umani (Comunicato stampa del Consiglio).

Protezione internazionale e Paesi di origine “sicuri”. Il 7 maggio un  decreto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha aggiornato, ampliandola, la lista dei Paesi di origine sicuri per i richiedenti protezione internazionale. Conseguenze di questa definizione, in concreto, sono: l’esame prioritario della domanda e la possibilità che questa sia dichiarata manifestamente infondata se il richiedete non invoca “gravi motivi”. I sei Paesi aggiunti alla lista sono: Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù, Sri Lanka. L’inclusione nella lista non ha effetto sulle domande di protezione internazionale presentate prima dell’adozione del decreto.

ONG. L’Autorità per l’aviazione civile italiana ENAC ha annunciato attraverso diverse ordinanze del 6 maggio 2024 che gli aerei utilizzati dalle ONG per individuare le imbarcazioni di migranti non potranno più operare dagli aeroporti della Sicilia, di Pantelleria e di Lampedusa, vicini alle principali rotte di navigazione.

Patto migrazione e asilo. Dopo l’approvazione ufficiale del nuovo Patto, un gruppo di esperti delle Nazioni Unite ha rilasciato il 2 maggio una dichiarazione congiunta in cui esprime preoccupazione per il rischio che la nuova normativa generalizzi la detenzione degli immigrati alle frontiere. Gli esperti hanno invitato gli Stati membri dell’UE a vietare la detenzione per immigrazione dei minori, e a porre fine a questa pratica anche per gli adulti. Gli esperti hanno inoltre invitato gli Stati membri a istituire meccanismi indipendenti per monitorare il rigoroso rispetto dei diritti umani durante le procedure di controllo e di frontiera, ad astenersi dalle espulsioni collettive, a prevenire la definizione di profili razziali da parte degli agenti dell’immigrazione e delle forze dell’ordine e ad ampliare e diversificare i percorsi di migrazione regolare.

Sostegno al reddito. Anche i cittadini stranieri in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno hanno diritto a ricevere le “prestazioni economiche a sostegno del reddito, di varia natura”, erogate dall’INPS, come per esempio le indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll o il bonus asilo nido. Lo ha ribadito l’INPS dopo aver interpellato in proposito l’Avvocatura dello Stato. Nel messaggio n. 1589 del 22 aprile 2024, l’INPS richiama l’art. 9 bis del Dlgs. 286/1998 (Testo Unico Immigrazione) – maggiori informazioni su integrazionemigranti.gov.it.

Residenza per accesso ad alloggi pubblici. La Corte costituzionale con la sentenza n. 67 depositata il 22 aprile ha giudicato (ancora una volta) irragionevole negare l’accesso all’edilizia residenziale pubblica a chi, italiano o straniero, al momento della richiesta non sia residente nel territorio della Regione Veneto da almeno cinque anni. Qui il commento ASGI, una delle associazioni promotrici del ricorso.

Corridoi lavorativi. Il 12 aprile è stato firmato il nuovo protocollo di intesa per la realizzazione di un progetto sperimentale per l’”Apertura di Corridoi Lavorativi”, da parte dei Ministeri dell’Interno, degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Comunità di Sant’Egidio. L’elaborazione dei progetti di formazione pre-partenza e di inserimento lavorativo, e l’individuazione dei relativi partecipanti, verranno effettuate dalla Comunità di Sant’Egidio, per un numero complessivo di trecento persone nel biennio provenienti da Libano, Etiopia e Costa d’Avorio.

Sistema Comune di Asilo. Il 10 aprile il Parlamento Europeo ha approvato il nuovo Patto sulle migrazioni e l’asilo, un pacchetto di dieci testi legislativi per riformare la politica europea in materia di migrazione e asilo, come concordato con gli Stati membri dell’UE. Nuovi meccanismi di solidarietà e responsabilità tra gli Stati, gestione delle situazioni di crisi, controlli più stringenti alle frontiere esterne, procedure comuni per l’esame delle domande di asilo sono solo alcune delle novità, analizzate nell’approfondimento ISMU ETS sul tema.

Nomadi digitali. Pubblicato il 4 aprile il decreto  su “Modalità e requisiti per l’ingresso ed il soggiorno dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea che svolgono un’attività lavorativa altamente qualificata attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto”. Si disciplinano gli ingressi di “nomadi digitali e lavoratori da remoto”, che il Testo Unico dell’Immigrazione già pone al di fuori delle quote del decreto flussi. In entrambi i casi di tratta di lavoratori altamente qualificati che operano a distanza grazie alla tecnologia, ma sono definiti “nomadi digitali” i lavoratori autonomi, “lavoratori da remoto” i subordinati e i collaboratori.

Emersione. La Corte Costituzionale ha depositato il 19 marzo la sentenza n. 43 con il quale statuisce che sia irragionevole e non conforme al principio di proporzionalità far discendere in via automatica il rigetto dell’istanza di emersione del lavoratore straniero irregolare da una precedente condanna per un reato di lieve entità, anziché dall’accertamento in concreto della sua attuale pericolosità.

Minori non accompagnati. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è in vigore dal 15 marzo il Regolamento concernente i compiti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in materia di minori stranieri non accompagnati, ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (DPR 231/2023). La normativa regola il Sistema Informativo Minori, le indagini familiari, il parere sul permesso ai maggiorenni, le misure per l’integrazione e i programmi solidaristici di accoglienza temporanea.

Nello stesso giorno, 15 marzo, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa (CoE) ha adottato una  decisione in cui esorta l’Italia ad adottare misure necessarie all’attuazione della sentenza della Corte Europea dei Diritti umani Darboe e Camara c. Italia. Nel 2022 l’Italia era stata condannata per aver collocato un minore straniero non accompagnato per più di 4 mesi in un centro di accoglienza per adulti, sovraffollato e privo di strutture e assistenza sanitaria adeguate, e per averlo identificato come adulto, solo sulla base di un esame radiografico del polso e senza garantirgli la possibilità di presentare ricorso.

Permesso unico. Il Parlamento Europeo ha approvato nella seduta del 13 marzo scorso le norme che modificano la direttiva sul permesso unico, adottata nel 2011. Le nuove norme riguardano il diritto di cambiare datore di lavoro, occupazione e settore lavorativo, la disoccupazione, le tempistiche di rilascio del permesso e la possibilità di cambiare status senza dover tornare nel Paese di Origine. Il provvedimento dovrà essere formalmente approvato dal Consiglio; gli Stati membri avranno poi due anni dopo l’entrata in vigore della direttiva per modificare le legislazioni nazionali.

Rifugiati. È stato firmato il 4 marzo da UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, e dall’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, un protocollo di intesa che prevede l’impegno congiunto per il rafforzamento del SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione e per la promozione dell’adesione dei comuni italiani alla Carta per l’integrazione delle persone rifugiate.

Contrasto allo sfruttamento lavorativo. Sarà nominato un Commissario straordinario per superare gli insediamenti abusivi dove vivono migliaia di lavoratori agricoli, per lo più stranieri e spesso sfruttati. Lo prevede l’articolo 7 del Decreto-Legge 19/2024  “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, pubblicato il 2 marzo in Gazzetta Ufficiale. Il Commissario opererà presso il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, resterà in carica fino alla fine del 2026 e potrà contare su una struttura di supporto con dodici unità di personale e sulla collaborazione di cinque esperti.

Assegno sociale per stranieri. Con l’ Ordinanza n. 29 del 27 febbraio 2024 la Corte Costituzionale ha effettuato un nuovo (ottavo) rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in materia di assegno sociale per i cittadini stranieri. La Corte si interroga sulla possibilità che la normativa europea sui diritti connessi al permesso unico di lavoro comprenda una provvidenza come l’assegno sociale e se, pertanto, il diritto dell’Unione osti ad una normativa nazionale che non estende agli stranieri titolari del permesso unico la provvidenza sopra citata, già riconosciuta agli stranieri titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

Sistema Comune di Asilo. L’8 febbraio i rappresentanti degli Stati membri dell’UE hanno approvato l’accordo provvisorio tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo, raggiunto il 20 dicembre scorso, su un patto composto da cinque atti legislativi fondamentali che riformeranno il sistema di asilo e migrazione dell’UE.

Pensioni. Firmato il 6 febbraio l’“Accordo di sicurezza sociale” bilaterale fra Italia e Albania che regolerà le prestazioni pensionistiche e le indennità di disoccupazione, malattia e maternità di coloro che esercitano o hanno esercitato un’attività subordinata o autonoma nei due Stati.

Asilo. La Corte Suprema di Cassazione ha rinviato d’urgenza alla Corte di Giustizia UE (comunicato stampa del 30 gennaio) la questione della compatibilità con il diritto dell’Unione della garanzia finanziaria di circa 5mila euro che un richiedente asilo in Italia deve versare per evitare di essere trattenuto in un centro alla frontiera, in attesa dell’esito della domanda di asilo analizzata con una procedura accelerata.

Il decreto milleproroghe ha nuovamente (come da dieci anni a questa parte) spostato al 31 dicembre 2024 il termine a partire dal quale anche ai cittadini extra UE regolarmente soggiornanti in Italia potrebbero poter utilizzare le dichiarazioni sostitutive riguardanti gli stati, le qualità personali e i fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani in materia di immigrazione.

Ucraina. La legge di bilancio, in vigore dal 1° gennaio 2024, ha prorogato fino al 31 dicembre 2024 i permessi di soggiorno per protezione temporanea per i cittadini ucraini, prevedendo anche la possibilità di convertire tali permessi in permessi per motivi di lavoro.

Dal 1° gennaio 2024 è in vigore la nuova normativa sull’assegno di inclusione, una misura di integrazione al reddito familiare e sostegno economico. L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni: con disabilità; minorenne; con almeno 60 anni di età; in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali. I cittadini stranieri possono accedere all’assegno solo in presenza di alcune condizioni:

  • essere in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, o essere titolari dello status di protezione internazionale;
  • essere residenti in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo.

 Iscrizione scolastica anno 2024-25 per alunni stranieri. In una nota esplicativa il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha ribadito che “agli alunni/studenti con cittadinanza non italiana si applicano le medesime procedure di iscrizione previste per gli alunni/studenti con cittadinanza italiana”. Anche per quelli sprovvisti di codice fiscale è consentito effettuare la domanda di iscrizione on line, tramite la creazione di un codice provvisorio. I genitori o coloro che esercitano la responsabilità genitoriale di cittadinanza non italiana privi di codice fiscale potranno “recarsi presso l’istituzione scolastica prescelta al fine di effettuare l’iscrizione attraverso il riconoscimento in presenza con i documenti identificativi in loro possesso”.

Gestione delle frontiere

Sbarchi e stato di emergenza. Il 9 aprile il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, ha deliberato la proroga di sei mesi dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza “dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo”. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Ministero dell’interno, dall’inizio dell’anno sono sbarcati in Italia 15.644 migranti. Approfondimento sui dati nella pagina ISMU ETS dedicata ai dati e alle statistiche.

I controlli alla frontiera con la Slovenia sono stati prorogati, a decorrere dal 19 gennaio, per ulteriori 5 mesi. La decisione del Ministero dell’Interno, comunicata con una nota inviata alle Autorità UE e ai Ministri dell’interno degli Stati Membri, è motivata dal “perdurare del rischio di possibili infiltrazioni terroristiche tra coloro che giungono irregolarmente in Italia, e in ragione del fatto che dalla frontiera terrestre con la Slovenia transitano i maggiori flussi provenienti dalla rotta balcanica”.

Cooperazione internazionale

Svizzera. Firmato il 17 maggio al Viminale dal Capo di Gabinetto e dalla Segretaria di Stato alla migrazione della Svizzera l’Accordo per l’attuazione del progetto di collaborazione italo-svizzero in ambito migratorio. Si tratta di una nuova forma di collaborazione che riguarda il sistema di accoglienza dei migranti, in particolare dei minori stranieri non accompagnati.

Tunisia. Nel corso della missione istituzionale in Tunisia, in aprile il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato un Memorandum d’Intesa con il Ministro dell’Istruzione della Repubblica di Tunisia per rafforzare la cooperazione tra i sistemi di istruzione italiano e tunisino. L’accordo prevede la promozione di iniziative per migliorare la qualità dell’insegnamento della lingua italiana nel sistema scolastico tunisino e l’attuazione di un programma di interventi nel settore dell’istruzione tecnica, facilitando la mobilità di docenti e studenti tra i due Paesi.

Tunisia. Il 5 marzo è stato firmato il protocollo d’intesa che dà attuazione al Memorandum per la cooperazione nella gestione dei flussi migratori sottoscritto a Tunisi lo scorso 20 ottobre dai Ministri degli Esteri italiano e tunisino. Con esso si definisce la collaborazione tra le agenzie dei due Ministeri per far arrivare in Italia 12.000 lavoratori tunisini in tre anni.

Albania. Il 14 febbraio è stato definitivamente approvato il decreto di ratifica ed esecuzione del protocollo Italia-Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria, con il quale l’Albania concede all’Italia due aree del suo territorio (presso il porto di Shengjin e nell’entroterra, presso la località di Gjadër) per realizzare strutture per le procedure di frontiera o di rimpatrio dei migranti. Il Ministero dell’Interno ha pubblicato il 21 marzo l’avviso di manifestazione di interesse per l’affidamento dei servizi di accoglienza per il funzionamento e la gestione dei centri di accoglienza e trattenimento previsti dal protocollo.

L’11 gennaio è stato convertito in legge il decreto-legge (adottato a novembre) recante Disposizioni urgenti in merito alla collaborazione dell’Italia con Stati del Continente africano, in conformità a un documento programmatico denominato “Piano strategico Italia-Africa: Piano Mattei”. Il Piano, come descritto nel decreto-legge, “persegue la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano, mediante la promozione di uno sviluppo comune, sostenibile e duraturo, nella dimensione politica, economica, sociale, culturale e di sicurezza”. Individuerà ambiti di intervento e priorità di azione in una lunga serie di settori, compreso il contrasto dell’immigrazione irregolare e la gestione dei flussi legali.

La Camera ha approvato il disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Protocollo tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio dei ministri della Repubblica di Albania per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria, firmato a Roma il 6 novembre 2023. Nel frattempo, lunedì 29 gennaio la Corte Costituzionale albanese ha stabilito che l’accordo tra Roma e Tirana “non lede l’integrità territoriale della nazione”, e può quindi passare al Parlamento albanese per essere definitivamente approvato. Qui la pagina ISMU dedicata al monitoraggio delle politiche di esternalizzazione.

Notizie dall’estero

Danimarca. Rinnovato fino al 2028 il programma “IGU”, acronimo di Integrations Grund Uddannelse, ossia “educazione di base per l’integrazione”. Il piano nazionale è stato varato nel 2016, inizialmente con una durata prevista di tre anni, ma il feedback positivo, riscontrato nei risultati ed emerso da uno studio di settore, ha convinto le istituzioni danesi a proseguire per la strada intrapresa. Obiettivo dell’iniziativa è aiutare i rifugiati a inserirsi nel mercato del lavoro. Qui l’opuscolo informativo disponibile in 8 lingue.

Regno Unito. L’Alta Corte dell’Irlanda del Nord ha ritenuto che diverse disposizioni dell’ “Illegal Migration Act” violassero gli obblighi del Regno Unito ai sensi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e del Quadro di Windsor, che garantisce che dopo la Brexit non vi sarà alcuna diminuzione dei diritti tutelati. La decisione fa seguito a un ricorso legale presentato dalla Commissione per i diritti umani dell’Irlanda del Nord a causa delle preoccupazioni per gli effetti della nuova normativa sui richiedenti asilo in Irlanda del Nord, anche in relazione alla detenzione e alle deportazioni in Ruanda.

Regno Unito. Approvata in via definitiva dal Parlamento britannico la legge sul trasferimento in Ruanda dei richiedenti asilo: qui il commento del professor Ennio Codini responsabile del settore legale ISMU.

Spagna. La camera bassa del Congresso spagnolo ha votato per prendere in considerazione una petizione popolare per la regolarizzazione di 500.000 persone prive di documenti che vivono e lavorano in Spagna. La petizione ha raccolto più di 700.000 firme e il sostegno di 900 organizzazioni della società civile. L’iniziativa è iniziata due anni fa, dal Movimento “RegularizacionYa”, composto da migranti e organizzazioni antirazziste. Il testo della petizione sarà ora discusso nelle commissioni parlamentari, prima di essere votato dall’intero Congresso.

Repubblica di Cipro. In aprile è stato presentato un nuovo piano d’azione statale per sostenere l’integrazione dei cittadini di paesi terzi nel mercato del lavoro e nell’economia (50 punti, che coprono alloggio, occupazione, competenze, salute, formazione scolastica). Parallelamente tuttavia, il Governo di Cipro ha deciso di sospendere le domande di asilo provenienti da immigrati siriani, in seguito a un picco di arrivi (oltre mille nell’ultimo mese) causato dall’intensificarsi delle tensioni in medio-oriente.

Ungheria. Il 1° marzo è entrata in vigore la nuova normativa ungherese in tema di immigrazione, la più restrittiva tra tutti i paesi membri dell’Unione Europea. La nuova normativa individua 24 tipi di permessi di soggiorno, di cui 8 per motivi di lavoro. Il “permesso di soggiorno per altri motivi” è stato abolito. La normativa si concentra sulle nuove regole di ingresso per lavoro, differenziando casistiche e regolando nel dettaglio varie opzioni e condizioni.

In Germania, il 19 gennaio 2024, il Parlamento ha approvato il cosiddetto “Rückführungsverbesserungsgesetz”, traducibile in italiano come “legge per il miglioramento dei rimpatri”. Si tratta di un pacchetto di norme in materia di immigrazione, volte da un lato a facilitare il processo di ottenimento della cittadinanza tedesca e dall’altro le espulsioni dei richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta.

In Francia il 25 gennaio è stata pubblicata la pronuncia del Conseil Constitutionnel sulla legittimità del disegno di legge Pour contrôler l’immigration, améliorer l’intégration, che introduce sostanziali cambiamenti nella normativa francese, inasprendo le misure che regolano i flussi migratori e la regolarizzazione dei migranti. La Corte ha emendato il provvedimento cancellando 32 degli 86 articoli previsti.

In UK il 17 gennaio 2024 la Camera dei Comuni del Parlamento ha approvato la proposta legislativa “Safety of Rwanda Bill” che consente l’invio in Ruanda dei richiedenti asilo arrivati in UK. La misura è al vaglio della Camera dei Lords. Per un approfondimento tematico si rimanda all’analisi del settore legislazione.

Approfondimenti

Ennio Codini
Marina D’Odorico
Sara Morlotti