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Bricocenter – Piemonte

1) Nome e ragione sociale dell’impresa: Bricocenter

2) Ubicazione dell’impresa: Via Cigna 103, Torino (TO)

3) Settore di attività: GDO

4) Tipologia di servizi e/o prodotti: prodotti per il bricolage

5) Numero totale di collaboratori: 28

6) Numero totale di collaboratori immigrati: 6 (Iran, Costa d’Avorio, Romania, Senegal, Nigeria, Senegal)

7) Numero totale di tirocinanti immigrati: 2 (attualmente per le norme anti-covid19 non possono essere in numero maggiore). In precedenza il numero era maggiore.

8) Numero di eventuali collaboratori rifugiati e/o richiedenti asilo: nd

9) Numero di eventuali tirocinanti rifugiati e/o richiedenti asilo: 4

10) Applicazione di dispositivi/iniziative istituzionali a favore dell’integrazione lavorativa e dello sviluppo professionale dei migranti:

BRICOCENTER fa parte del gruppo francese Adeo, uno dei maggiori player nel settore del DIY. Del gruppo fanno parte anche Leroy Merlin e Bricoman che operano nello stesso mercato, ma con mission e target diversificati: Leroy Merlin è il punto di riferimento per progetti di ristrutturazione di casa e giardino, Bricoman è concepito specificatamente per il mercato professionale in ambito di ristrutturazioni e manutenzioni, Bricocenter vuole essere il punto di riferimento per tutti i bricoleur del mercato residenziale offrendo prodotti e soluzioni per il mondo dei progetti con un approccio di vicinanza al cliente. I nostri negozi infatti sono prettamente situati all’interno delle città o nei medi centri. Tutti i nostri negozi sono facilmente raggiungibili a piedi, bicicletta e macchina..

La vision del gruppo, orientata al miglioramento dell’ambiente di vita delle persone, implica un impatto economico ma anche sociale e umano a livello locale. Nella prassi aziendale questa attenzione si concretizza in una forte attenzione e adattamento alle specificità locali dei mercati in cui il gruppo opera e alle esigenze dei loro abitanti, nonché nell’attivazione di iniziative solidali per le comunità locali. Adeo aderisce al Global Compact delle Nazioni Unite e si impegna a costruire un futuro sostenibile attraverso la presa di decisioni strategiche che possano ridurre l’impatto sulle emissioni e sugli sprechi, promuovendo l’integrazione tra le culture e non per ultimo favorendo la responsabilità sociale. Oltre all’attenzione all’ambiente, il gruppo ha infatti sviluppato un progetto aziendale di strategia alla diversità, Favorisce uno stile di leadership partecipativa e responsabile che si basa su quattro principi: autenticità delle azioni, apertura verso l’altro, interdipendenza con l’ambiente circostante, impatto delle proprie azioni per un cambiamento positivo . Circa 150000 collaboratori hanno ricevuto formazione sul progetto “Useful”, progetto realizzato specificatamente per mettere a terra la mission del gruppo ed … il cui obiettivo è imparare ad essere utili a se stessi, agli altri e all’ambiente.

La mission di BRICOCENTER è migliorare l’habitat dei clienti di prossimità. In Italia ci sono 49 negozi di proprietà BRICOCENTER, di cui 3 nel Torinese (Rivoli, Torino, Venaria). Il punto vendita di Torino è situato nel quartiere Barriera di Milano, non lontano dal quartiere Aurora e dal centro città: è una vasta area metropolitana multietnica dove più della metà della popolazione ha origini straniere. La merceologia offerta è molto vicina alla clientela straniera che è molto attiva nei lavori di manutenzione e riparazione domestici (in proprio o per conto di terzi). Dunque la multietnicità del quartiere è una ricchezza per la tipologia di prodotti offerti.

11) Inquadramento delle pratiche di inclusione e valorizzazione lavorative dei migranti in modelli di business e/o strategie competitive socialmente responsabili:

Le pratiche di inclusione e valorizzazione della diversità attuate dal punto vendita di Torino si inquadrano nella policy del gruppo, che ha recentemente nominato un Diversity Manager. Lo staff è stato inoltre coinvolto in un percorso formativo ad hoc sulla disabilità.

Rispetto all’inserimento e valorizzazione di personale migrante, il negozio ha operato autonomamente  nello spirito del gruppo, agendo da apripista per altri negozi (ad esempio quello di Rivoli). Il primo inserimento di un tirocinante togolese è avvenuto nel 2015 a seguito di un contatto con un’associazione del territorio. Fattore facilitante è stato l’atteggiamento di forte apertura della responsabile del punto vendita. L’impatto positivo di questa prima esperienza, con tutte le difficoltà incontrate all’inizio del cammino, ha rappresentato un elemento di cambiamento in azienda e ha avviato una fattiva collaborazione con molti enti del territorio attivi nella formazione e inserimento di tirocinanti a background migratorio.

12) Sviluppo di iniziative in cooperazione con altri soggetti, e/o partecipazione a reti strutturate di collaborazione, per l’integrazione lavorativa e lo sviluppo professionale dei migranti:

BRICOCENTER ha avviato da anni una vastissima rete di collaborazione con enti e associazioni del territorio per l’intercettazione e reclutamento di lavoratori stranieri. A differenza di altre strutture aziendali che hanno attivato una collaborazione di tipo specialistico con pochi soggetti, il BRICO di Torino ha diversificato la rete di fornitori di personale straniero: Adecco e la sua Fondazione, Unione Pastorale Migranti, Diaconia Valdese, Progetto Tenda, Gruppo Abele, Stranaidea, CISV, Coop. Liberi Tutti sono solo alcuni dei nomi facenti parte dell’ampia rete.

L’azienda ha anche forti legami con scuole e agenzie del territorio e con i rappresentanti politici del Comune di Torino e di vari Circoscrizioni torinesi. Nel quartiere vengono svolte molte attività a favore della popolazione locale: laboratori ludico-didattici per bambini (BRICOCENTER fornisce pezzi di legno, pennelli e colori), laboratori di riparazione biciclette in cui sono forniti gli utensili necessari, tornei di pallavolo in cui vengono omaggiati i palloni. Vengono organizzati anche degli “eco tour” per attività di rimozione rifiuti dai quartieri. Tra i vari progetti realizzati vi è l’iniziativa “Insieme per il nostro quartiere” in cui le associazioni del territorio presentano a BRICOCENTER progetti di riqualificazione di spazi fisici e i progetti aggiudicatari ricevono premi fino a 1000 euro di materiali e attrezzature necessari per lo sviluppo del progetto. Nell’ultima edizione le proposte ricevute sono state 32 e sono state tutte mappate. Il personale di BRICOCENTER partecipa come volontario nelle ore extra-lavorative alle iniziative proposte.

Dal 2015 ad oggi sono stati ospitati moltissimi cittadini stranieri di ogni etnia e cultura (es. somali, guineani, afgani, nigeriani, togolesi, ghanesi, ivoriani, iraniani, romeni). In alcuni momenti sono stati seguiti dieci tirocinanti contemporaneamente, integrati all’interno di uno staff di 30 persone stabili; in periodo di covid-19 sono stati ammessi invece solo due tirocini per volta a causa delle restrizioni dettate dalla gestione  dell’emergenza sanitaria in corso. Tutti i tirocini sono di tipo formativo e della durata di almeno tre mesi, prorogabili per ulteriori tre mesi e retribuiti. Spesso al tirocinio segue un contratto a tempo determinato; due di loro sono stati poi assunti a tempo indeterminato. L’inserimento iniziale li vede principalmente con funzione di magazzinieri/addetti vendita e gestione scaffali. L’orario di lavoro è di 30 ore settimanali con inizio turno alle 06:00 a.m., il che significa che devono essere presenti sul luogo di lavoro alle 05:50. Sono affiancati da un tutor e in genere acquisiscono autonomia lavorativa in circa un mese. Chi non verrà poi confermato a fine tirocinio, avrà però acquisito competenze hard e soft facilmente spendibili in strutture della GDO o in magazzini aziendali. Oltre a imparare un lavoro apprendono infatti anche a come relazionarsi in un luogo di lavoro sia con i colleghi e superiori sia con i clienti.

Due sono le pre-condizioni richieste dall’azienda per l’inserimento in tirocinio: conoscenza adeguata dell’italiano (devono essere in grado di capire cosa viene loro detto e di leggere le indicazioni scritte fornite) e onestà (devono saper dire “non ho capito”). Per testare entrambe le capacità durante il colloquio viene chiesto loro di ripetere con parole proprie quanto hanno capito. Se la conoscenza dell’italiano non è adeguata vengono invitati a seguire un corso di lingua.

13) Azioni/iniziative fondamentali di diversity management a favore dei migranti:

Sostegno nel trovare soluzioni logistiche e abitative: l’orario di inizio turno al mattino presto implica spesso problemi di trasporto e per alcuni di loro che abitano in zone lontane dal centro ad alzarsi presto a volte anche a notte fonda.. La vasta rete costruita con enti e associazioni sul territorio offre un grande supporto nel trovare soluzioni abitative più agevoli per permetter loro una migliore qualità della vita qualora fossero interessati a rivedere la loro localizzazione.

Attività ludico-sociali: per favorire l’inclusione sociale vengono organizzati diversi momenti di festa durante l’anno, in strutture esterne all’azienda (pre COVID)

Utilizzo della sala pausa come luogo di socializzazione: la condivisione del cibo è una buona occasione di scambio e conoscenza reciproca (pre COVID)

Gruppi di lavoro multietnici: i tirocinanti/lavoratori stranieri lavorano a stretto contatto con lo staff aziendale incoraggiando un processo di  inclusione e favorendo forme di “tandem lavorativi” (l’affiancamento di un lavoratore italiano con il compito di istruire il tirocinante straniero si è dimostrato molto efficace: l’istruttore è appagato dal riconoscimento del suo ruolo e instaura un dialogo diretto con il nuovo inserito, permettendo di superare eventuali preconcetti o stereotipi; il tirocinante impara non solo il lavoro ma anche come relazionarsi a un collega)

14) Eventuali impatti già riscontrabili:

Nel corso dei 6 anni di impegno, l’inserimento di personale con background migratorio ha generato:

Miglioramento di competenze per lo staff

Molti dipendenti hanno fatto scoperta di competenze possedute in maniera inconsapevole (è il caso degli “istruttori” in affiancamento ai tirocinanti che si sono sperimentati come formatori), mentre la relazione con persone di cultura diversa ha consentito allo staff di apprendere competenze interculturali

Arricchimento culturale

Approcciare persone provenienti da altri paesi e continenti ha consentito di ampliare le proprie conoscenze storico-geografiche, religiose e sociali e di conoscere in modo diretto storie personali complesse, con conseguenze positive sull’abbattimento di stereotipi e sul superamento di paure rispetto a ciò che è diverso

Approccio a soluzioni innovative

Lavorare con persone con modelli culturali diversi ha consentito allo staff di confrontarsi con un diverso approccio di pensiero e di problem solving, favorendo soluzioni creative e innovative rispetto a prassi ripetitive

Impatto positivo sulla clientela

L’inserimento di personale straniero è stato generalmente considerato positivo dalla clientela, ma in particolare ha favorito una maggior fidelizzazione della clientela straniera

Riconoscimento di interesse da parte della casa madre francese

L’esperienza fatta dal negozio torinese BRICOCENTER ha suscitato l’interesse del gruppo che di recente ha intervistato responsabili, staff e clienti del punto vendita torinese per produrre un filmato con l’intento di identificarlo come buona prassi a cui dare visibilità per una possibile replicabilità

Ritorno sull’investimento

I benefici si sono rivelati maggiori rispetto all’investimento fatto, in termini di clima aziendale, soddisfazione della clientela e produttività lavorativa

Criticità incontrate

Inserimento di figure femminili

L’inserimento di donne immigrati si è rivelato molto più difficile a causa della conciliazione vita privata e lavoro (spesso non sanno a chi lasciare i figli durante le ore di lavoro); per le donne di alcune culture indossare pantaloni e scarpe anti-infortunistiche è un problema culturale difficile da affrontare

Flessibilità di orario

È stata sperimentata una flessibilità di orario in ingresso per facilitare le persone che abitano lontano dal negozio, ma ciò ha creato problemi di organizzazione del lavoro.