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Dal 2014 sono più di 28mila i migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo – Comunicato stampa 2.10.2023

Comunicato stampa

Dal 2014 sono più di 28mila i migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo

Milano, 2 ottobre 2023

In occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, che si celebra domani 3 ottobre, in cui ricorre il decennale del naufragio al largo di Lampedusa durante il quale, nel 2013, persero la vita 368 migranti, ISMU fa presente che dal 2014[1] sono più di 28mila i migranti morti e dispersi nelle acque del Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa.

Graf. 1. Migranti morti e dispersi nel Mediterraneo. Anni 2014-2023

Fonte: elaborazioni ISMU ETS su dati IOM – missingmigrants

Il viaggio verso l’Italia si conferma il più pericoloso sulla rotta mediterranea: è qui che si registra da sempre il più elevato numero di morti e dispersi, pari a 2.093 dal 1° gennaio al 20 settembre 2023 su un totale di 2.356 avvenuti complessivamente sulle tre rotte mediterranee, la centrale verso l’Italia, l’orientale che porta in Grecia e quella occidentale verso la Spagna. Nell’ultimo decennio gli eventi fatali avvenuti durante la traversata del Mediterraneo Centrale verso l’Italia rappresentano mediamente il 76% del totale eventi accaduti su tutte e tre le rotte del Mediterraneo, con proporzioni particolarmente elevate negli anni 2014 (95%), e negli anni 2016 e 2017 (90%); e anche il 2023, non ancora concluso, registra quasi il 90% degli eventi fatali nel Mediterraneo Centrale.

Graf. 2. Migranti morti e dispersi sulle rotte del Mediterraneo. Anni 2014-2023. Valori %

Fonte: elaborazioni ISMU ETS su dati IOM – missingmigrants

La Sicilia, a quasi dieci anni da quella tragedia, è ancora il principale approdo dei migranti che fuggono verso l’Europa e l’isola continua a registrare numerosi e continui arrivi: al 29 settembre degli oltre 133 mila migranti arrivati via mare, l’85% è approdato in Sicilia. 

Graf. 3. Migranti giunti via mare in Italia. Anni 2013-2023

Fonte: elaborazioni ISMU ETS su dati Ministero dell’Interno

In Italia gli sbarchi stanno registrando negli ultimi tre anni notevoli aumenti: dai 34mila migranti giunti via mare nel 2020 si è passati ai 67mila del 2021, e durante il 2022 il numero di arrivi è tornato a sei cifre, superando le 105mila unità. Ma è il 2023 in corso a segnare un altro aumento importante, considerando che, ad anno non ancora concluso, si registra la cifra di oltre 133mila persone sbarcate, l’87% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’anno in corso potrebbe dunque diventare il più importante per numero di sbarchi dopo gli anni record della crisi dei rifugiati, quando giunsero via mare sulle coste italiane oltre mezzo milione di migranti in un triennio (170mila persone nel 2014, 154mila nel 2015 e 181mila nel 2016).

 

[1] Fonte: Missing Migrants Project (IOM). Missing Migrants Project records since 2014 people who die in the process of migration towards an international destination (…). The International Organization for Migration (IOM)’s Missing Migrants Project records incidents in which migrants, including refugees and asylum-seekers, have died at state borders or in the process of migrating to an international destination. It was developed in response to disparate reports of people dying or disappearing along migratory routes around the world, and particularly in the wake of two shipwrecks in October 2013, when at least 368 people died near the Italian island of Lampedusa.  https://missingmigrants.iom.int/project.

Per informazioni
Francesca Serva// Ufficio stampa ISMU// Via Copernico, 1 – 20125 Milano// 335.5395695//

ufficio.stampa@ismu.org// www.ismu.org

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