Dal sito di The Odessa Journal di cui è direttore e fondatore racconta cosa sta succedendo a Odessa e nel resto dell’Ucraina. Ci può dire a che punto è l’avanzata dell’esercito russo?
L’esercito russo è attualmente attestato in posizione difensiva nella regione di Kherson, a ridosso del fiume Dniepr. Per circa due mesi hanno cercato di conquistare la cittá di Mykolaiv (Nikolaev) che costituiva la barriera d’accesso a Odessa, ma sono stati fermati e si sono ritirati. La minaccia dal mare è stata neutralizzata dalle difese della città, che hanno affondato 14 navi (la nave ammiraglia, due medie e una decina di navi minori). La città è oggi e per i prossimi mesi al sicuro.
Dopo tutti questi mesi di guerra a che punto è il morale della popolazione ucraina?
Dopo le prime ore di sconcerto del primo giorno di invasione, il popolo ucraino si è compattato e ha aderito allo sforzo di fermare il nemico e ributtarlo indietro. Attualmente, nonostante i grandi sacrifici sofferti, gli ucraini rimangono convinti che sia giusto combattere ad ogni costo per la propria libertà e indipendenza.
In che condizioni versa oggi la città di Odessa e il resto dell’Ucraina?
La città di Odessa non è stata bombardata pesantemente dai missili russi come altre città, distrutte per agevolare l’avanzata dei Russi. La regione di Odessa è stata attaccata più pesantemente, con l’obiettivo di colpire installazioni militari o linee di comunicazione. Oggi la città si sente protetta e meno minacciata. Quindi, gli abitanti si permettono di tornare a eventi sociali e culturali per tenere il proprio morale alto.
Nel suo libro appena pubblicato, Nel cuore di Odessa, ripercorre la storia dell’Ucraina, spiegando le motivazioni del conflitto e analizzando il nazionalismo ucraino. Come si è arrivati a questo punto?
Tutti gli imperi si lasciano alle spalle regioni e popolazioni non omogenee con aspirazioni diverse. Se non c’è una leadership molto forte e condivisa, come Ghandi o Nelson Mandela, le tensioni politiche e sociali sono dietro l’angolo. Come ho scritto, l’Ucraina era un paese in bilico, dove è mancato un piano nazionale che pacificasse e includesse le diversità, come avvenne per la rivoluzione di velluto in Cecoslovacchia o per la caduta del regime franchista in Spagna.