1) Nome e ragione sociale dell’impresa: Number 1 Logistics Group S.p.A.
2) Ubicazione dell’impresa: Parma
3) Settore di attività: Servizi logistici
4) Tipologia di servizi e/o prodotti: Fornitura di servizi logistici integrati nel mondo Grocery; integrazione della supply chain
5) Numero totale di collaboratori: 355 dipendenti diretti; 3.000 dipendenti indiretti circa (network distributivo + magazzini di stabilimento di committenti+autisti)
6) Numero totale di collaboratori immigrati/stranieri: circa 150
7) Numero totale di tirocinanti/lavoratori immigrati/stranieri: 15 migranti richiedenti protezione umanitaria (2017/2018)
8) Numero di eventuali collaboratori rifugiati e/o richiedenti asilo (di cui al punto 6): 50
9) Numero di eventuali tirocinanti rifugiati e/o richiedenti asilo (di cui al punto 7): 10
10) Applicazione di dispositivi/iniziative istituzionali a favore dell’integrazione lavorativa e dello sviluppo professionale dei migranti:
SI.
Number 1 ha incluso i principi di pari opportunità nel Codice Etico dell’azienda, dichiarando di riconoscere nella diversità delle culture e dei talenti un valore fondamentale. Inoltre, impegnandosi ad evitare ogni forma di discriminazione che influisca sulla relazione con i propri stakeholders, integra il principio di parità di trattamento nei processi che regolano le fasi della vita professionale.
11) Inquadramento delle pratiche di inclusione e valorizzazione lavorative dei migranti in modelli di business e/o strategie competitive socialmente responsabili:
SI
Presso le strutture organizzative che hanno aderito al progetto è ormai prassi consolidata il ricorso ai migranti formati dal progetto come canale principale di inserimento lavorativo.
12) Sviluppo di iniziative in cooperazione con altri soggetti, e/o partecipazione a reti strutturate di collaborazione, per l’integrazione lavorativa e lo sviluppo professionale dei migranti:
SI
Altri soggetti con esperienza nella gestione di progetti di inclusione sociale a vario livello hanno avuto un ruolo nella fase pilota.
Caritas di Parma e Fidenza, Sprar e Cas hanno indicato le persone da coinvolgere. Ciac, Atena e CPIA hanno organizzato e portato avanti la formazione in merito a: corso di lingua italiana; orientamento al lavoro; educazione civica.
Taddei, Hd Service e Rds Logistics hanno messo a disposizione, alla fine del percorso di formazione, la possibilità di svolgere dei tirocini formativi presso i propri cantieri, finalizzati all’inserimento lavorativo delle persone coinvolte.
13) Azioni/iniziative fondamentali di diversity management a favore dei migranti:
Fase “test” (2017): 57 migranti richiedenti protezione umanitaria, di 15 nazionalità diverse, sono stati coinvolti in un progetto di formazione e inserimento al lavoro nelle società correlate a NUMBER 1 o presso propri fornitori, attraverso un tirocinio formativo “retribuito”.
Fase “pilota” (2018): ulteriore investimento nella formazione di 30 migranti richiedenti protezione umanitaria. Il “test” ha fornito indicazioni in base alle quali i moduli di formazione sono stati riprogettati. Per il periodo formativo, le aziende hanno messo a disposizione i propri locali per consentire un adeguato svolgimento dell’attività. Si sono anche impegnate, se necessario, a fornire risorse per seguire il coordinamento del progetto.
Fase “ongoing” (2018-2020) tramite il cofinanziamento della Fondazione Cariparma e il progetto presentato dalla Fondazione Giberti Onlus (caritas Fidenza) si stanno formando circa 100 migranti (in 3 cicli di formazione) con una formazione linguistica di circa 100 ore, una formazione professionalizzante come operatore di magazzino (con la possibilità di ottenere il patentino per l’utilizzo del carrello elevatore) e una formazione di circa 30 ore di educazione civica/orientamento al lavoro
14) Eventuali impatti già riscontrabili:
Le attività realizzate per l’inserimento lavorativo dei migranti creano stabilità nelle organizzazioni che li accolgono. Infatti, una volta assunti, i migranti tendono a restare in azienda. Ciò porta a una positiva riduzione del turnover di personale. Number 1 riferisce che i migranti neo-assunti presso le sue strutture iniziano poco alla volta a radicarsi sempre di più nel contesto cittadino che li ospita, sviluppando un network amicale che parte dalle relazioni create sul lavoro e che poi si espande in nuove esperienze/occasioni di incontro esterne.
La possibilità di gestire in maniera integrata, con la collaborazione di diversi enti, questo progetto ha consentito la creazione di un network tecnico/professionale, che si è dimostrato già di supporto in situazioni “critiche”, risolvendo problematiche, che spesso da soli i beneficiari, con le strutture che li ospitano, non riescono ad affrontare.