V.I.T.E. – Viticulture Integration Training Empowerment
12 Gennaio 2023
MiWY 4.0. Dai banchi di scuola al cinema in sala con i film dal mondo
16 Gennaio 2023
V.I.T.E. – Viticulture Integration Training Empowerment
12 Gennaio 2023
MiWY 4.0. Dai banchi di scuola al cinema in sala con i film dal mondo
16 Gennaio 2023

Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.

P.UN.T.A.C.CAPO. Percorsi unitari territoriali attivi
per il contrasto al caporalato per il Centro-Nord

Ente promotore

Il progetto è stato promosso da Ass.For.SEO in Ats con UGL Nazionale (Unione Generale del Lavoro). Ass.For.SEO è una società consortile con un’esperienza importante in ambito formativo, presente su tutto il territorio italiano da oltre 40 anni e impegnata anche nell’attuazione di collaborazioni con regioni (soprattutto Lazio e Sicilia) ed enti locali.

Enti partner

Ente partner del progetto è stato UGL Nazionale, il quale ha fornito un supporto alle attività progettuali negli ambiti territoriali di riferimento.

Quando

Il progetto ha preso avvio nel mese di marzo 2020 e si concluderà nel mese di marzo 2023. Le attività, tuttavia, sono terminate nel mese di settembre 2022.

Dove

Gli ambiti territoriali interessati dal progetto sono stati i seguenti: Toscana (Provincia di Arezzo), Lazio (Province di Latina e Viterbo), Lombardia (Provincia di Milano), Emilia Romagna (Provincia di Piacenza), Umbria (Provincia di Perugia), Veneto (Province di Venezia e Verona).

Gli ambiti di intervento

  • Orientamento alla ricerca attiva del lavoro
  • Matching domanda/offerta di lavoro
  • Rafforzamento delle competenze, alfabetizzazione ed educazione civica come strumenti per l’inserimento lavorativo
  • Formazione e sviluppo professionale

Il target

Il progetto era rivolto a cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti e in possesso di un permesso di soggiorno che consentisse l’ingresso nel mercato del lavoro, vittime o potenziali vittime di sfruttamento in agricoltura.

Gli obiettivi

L’obiettivo del progetto è stato la promozione di azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno del caporalato in agricoltura attraverso l’implementazione di servizi di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, l’erogazione di sessioni di informazione e formazione e l’inclusione socio-economica dei destinatari mediante il rafforzamento delle competenze civico-linguistiche.

Le attività

Il progetto ha previsto dapprima l’attivazione di Sportelli informativi dedicati all’interno degli uffici UGL delle diverse province interessate, al fine di intercettare la potenziale utenza. Gestiti da operatori e mediatori culturali, tali punti informativi hanno poi costituito un riferimento per i beneficiari lungo tutto il corso del progetto.

I 1518 beneficiari selezionati sono stati destinatari, innanzitutto, di un corso di formazione suddiviso in 60 webinar, ognuno dei quali si è composto di 2 moduli di 3 ore ciascuno. I temi affrontati durante le sessioni formative hanno riguardato l’educazione civica (con un focus particolare sull’accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione), la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro, i contratti di locazione ad uso abitativo, i diritti e le tutele nel mondo del lavoro e la sicurezza stradale. Parallelamente, 60 destinatari hanno preso parte ad un corso di consolidamento della lingua italiana, al fine di ottenere la certificazione linguistica di livello A2. A seguito della diffusione della pandemia da Covid-19, tali attività, inizialmente previste ed avviate in presenza nelle diverse regioni, sono state riorganizzate in modalità telematica, anche grazie al contributo di Oxfam Italia nel riadattamento dei contenuti. Il supporto fornito da operatori e mediatori linguistico-culturali presenti nei punti informativi UGL locali è stato di fondamentale importanza in questa fase di incertezza, soprattutto grazie alla conoscenza approfondita del territorio e dei bisogni specifici dell’utenza straniera residente.

L’aspetto più innovativo del progetto è stato rappresentato dallo sviluppo di una piattaforma online e di un’app collegata, finalizzate all’attivazione di un sistema di matching tra domanda e offerta di lavoro su scala locale. In questo modo, si intendeva favorire l’impiego diretto dei beneficiari del progetto i cui profili rispondessero ai fabbisogni occupazionali espressi dalle aziende agricole. Per individuare le figure professionali ritenute più idonee, i destinatari sono stati coinvolti in un’accurata profilazione ad opera degli Sportelli informativi provinciali UGL, i quali hanno in seguito fornito supporto in tutte le fasi della ricerca dell’impiego.

L’app consentiva ai beneficiari di essere costantemente aggiornati circa le offerte di lavoro pubblicate dalle aziende e di candidarsi a quelle corrispondenti al proprio profilo.

La piattaforma online collegata, d’altro canto, disponeva di una sezione riservata agli Sportelli informativi provinciali UGL, destinata alla gestione delle anagrafiche degli utenti, e di un modulo dedicato alle aziende, all’interno del quale rendere pubbliche le proprie richieste di personale.

La seconda importante area di intervento del progetto ha riguardato l’ambito dell’integrazione abitativa. A tale scopo, sono stati assegnati 200 voucher dal valore di 750 euro ciascuno a beneficio di cittadini stranieri a rischio di situazioni di morosità incolpevole o in procinto della stipula di un nuovo contratto d’affitto. La partecipazione è stata addirittura più elevata rispetto all’effettiva possibilità di erogazione consentita dal budget. I destinatari dei voucher sono stati selezionati tra i beneficiari del progetto, a seguito della verifica dei requisiti stabiliti (Isee e trasmissione della documentazione relativa al contratto d’affitto o al contratto d’affitto precedente).

L’ultimo versante interessato dal progetto è stato l’ambito della sicurezza stradale, dal momento che alcune realtà territoriali toccate dal progetto sono tristemente note per l’alto numero di incidenti stradali che si verificano a danno dei migranti stagionali, mentre si recano nei campi. Per questo motivo, è stato fornito a tutti i beneficiari un kit di sicurezza stradale.

Infine, durante tutto il progetto è stata condotta un’attività di concertazione a livello locale con riguardo agli ambiti dell’abitazione, del trasporto e del lavoro, che ha condotto alla stipula di diversi protocolli da parte di associazioni di categoria, realtà del terzo settore e istituzioni locali.

 

Le fonti di finanziamento

Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020

I risultati ottenuti in termini quantitativi

Nel corso del progetto, 1518 persone sono state coinvolte nei percorsi formativi e informativi. 874 di esse hanno completato la totalità delle sessioni con esito positivo, superando il 70% delle presenze necessarie per ottenere l’indennità di frequenza. Inoltre, 63 partecipanti (un numero superiore rispetto ai 60 previsti dagli indicatori) hanno completato il corso di lingua italiana di livello A2, 26 dei quali superando l’esame per ottenere la certificazione linguistica. Infine, oltre 40 operatori sono stati impiegati a tempo pieno a livello locale fin dall’apertura degli Sportelli Provinciali.

 

I risultati ottenuti in termini qualitativi

Un risvolto positivamente sorprendente è stato riscontrato grazie all’erogazione delle sessioni di formazione in modalità online. Sebbene originariamente queste ultime fossero state organizzate su base regionale, la ripianificazione per poterne fruire da remoto ha reso possibile una maggiore partecipazione da parte dei beneficiari (che potevano accedere alle sessioni ovunque si trovassero) e ha permesso altresì la creazione di gruppi-aula geograficamente diversificati, all’interno dei quali il confronto e la messa in comune delle esperienze fossero più proficui. Il passaggio alle piattaforme online ha inoltre consentito il raggiungimento di un pubblico più ampio.

Un altro aspetto degno di nota ha riguardato lo sviluppo dell’app di matching tra domanda e offerta di lavoro. Paragonata a simili app già esistenti e caratterizzate da una vocazione esclusivamente locale, quella implementata nell’ambito del progetto è stata la prima a consentire ai beneficiari di accedere alle offerte di lavoro di tutte le regioni coinvolte e non solo della regione di residenza, favorendo così una mobilità legata alla stagionalità delle diverse colture. Il successo dell’app è stato tale che ne è stata proposta una nuova sperimentazione in un successivo progetto finanziato dalla Regione Lazio.

Infine, la professionalità degli operatori impiegati localmente nei punti informativi è stata fondamentale per la buona riuscita del progetto. Senza la loro abilità nell’accompagnare tanto i beneficiari quanto le aziende, buona parte dei risultati del progetto sarebbe stata difficilmente raggiungibile.

 

I punti di forza

Il principale punto di forza è consistito nella collaborazione con alcune confederazioni agricole provinciali (in particolare con la Coldiretti di Piacenza), che ha reso possibile amplificare l’impatto delle attività del progetto sulle realtà agricole territoriali.

 

Le criticità

Una prima criticità comune a tutti gli ambiti territoriali di riferimento ha riguardato l’iniziale refrattarietà delle aziende agricole a rendere pubbliche le proprie richieste di manodopera attraverso gli strumenti online predisposti, a causa del timore di essere maggiormente esposte a controlli di varia natura. Tale resistenza ha riguardato in maniera più significativa l’adesione alla Rete di lavoro agricolo di qualità, prevista dalla proposta progettuale. Era stato preventivato che 12 aziende venissero accompagnate nel processo di iscrizione alla Rete, ma solo 4 hanno formalizzato l’adesione, anche in ragione della rigidità dell’iter burocratico da assolvere. Per questo motivo, i responsabili del progetto hanno proposto, in seno al Tavolo di monitoraggio per il caporalato, l’individuazione – nella prossima programmazione – di incentivi a beneficio delle aziende che si iscrivono alla Rete e che decidono di dotarsi di tale “patentino” a testimonianza della trasparenza del proprio operare.

La debolezza principale del progetto afferisce, tuttavia, all’esclusione dalla platea dei beneficiari dei cittadini dei paesi terzi residenti irregolarmente sul territorio nazionale e maggiormente esposti al fenomeno del caporalato.

Le prospettive future

Il Ministero dell’Interno, mediante il Tavolo di Monitoraggio sul Caporalato, ha condotto un importante lavoro di raccolta delle buone prassi e dei suggerimenti in funzione della strutturazione della nuova programmazione, per la quale vi è grande ottimismo. Infatti, sulla base di quanto è emerso durante le riunioni in cui i soggetti proponenti hanno incontrato i referenti del Ministero e dell’Assistenza Tecnica del Ministero, sembra esserci la volontà di fare tesoro delle proposte progettuali realizzate e finanziate con tale avviso.

 

SITO WEB >>

CONTATTI
gestione04@assforseo.it

 

Aggiornato a dicembre 2022