Progetto “Centro Fleming”
18 Dicembre 2018
Convegno nazionale “Media e arti performative nelle pratiche di inclusione”
7 Gennaio 2019
Progetto “Centro Fleming”
18 Dicembre 2018
Convegno nazionale “Media e arti performative nelle pratiche di inclusione”
7 Gennaio 2019

Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.

L’ente promotore

ASSOCIAZIONE NOWALLS

Gli enti partner

Rete Scuole senza permesso, Coop. Passepartout, Fondazione Progetto Arca, Fondazione Albero della Vita, Fondazione Fratelli di San Francesco, Associazione Kamba, Barrio’s, Fondazione Francesca Rava, Formaprof, Scuola professionale d’arte Muraria, Boston Group, CPIA5

Quando

Il progetto ha inizio nel 2016 e prosegue fino al 2017 all’interno del CAS di via Corelli a Milano. L’attività continua a tutt’oggi presso altri 5 CAS, 4 biblioteche ed un’associazione nell’area del milanese.

Dove

Comune di Milano

Gli ambiti di intervento

  • Rafforzamento delle competenze, alfabetizzazione ed educazione civica come strumenti per l’inserimento lavorativo
  • Formazione e sviluppo professionale
  • Orientamento alla ricerca attiva del lavoro

Il target

Richiedenti asilo, minori stranieri non accompagnati

L’obiettivo

Sostenere l’empowerment e l’integrazione dei migranti fornendo loro una serie di strumenti, competenze ed opportunità indispensabili per intraprendere positivi percorsi di inclusione socio-economica.

Le attività

L’attività viene condotta da un gruppo di 100 volontari che, per garantire la qualità del lavoro svolto, hanno seguito una serie di corsi di formazione.

Presso diversi CAS vengono erogati corsi di alfabetizzazione alla lingua italiana che vanno ad incrementare l’offerta formativa disponibile all’interno dei centri. Le lezioni si svolgono tre volte alla settimana e sono co-condotte da coppie di insegnanti che si susseguono a rotazione lungo l’arco del corso. La pianificazione didattica è garantita da un gruppo di coordinamento che fornisce ai docenti indicazioni rispetto al programma da seguire.

All’interno del CAS gestito da Fondazione albero della Vita è stato avviato un corso di alfabetizzazione pensato per persone particolarmente fragili, che prevede lezioni in piccolissimi gruppi o basate su un approccio one-to-one.

Presso le biblioteche comunali Valvassori Peroni, Gallaratese, di Calvairate e di Crescenzago, con la supervisione del CPIA5, viene condotto un corso di lingua rivolto a persone analfabete a livello pre-A0, le cui competenze vengono potenziate fino ad essere sufficienti per accedere ai corsi erogati dal CPIA.

Per i minori stranieri non accompagnati ospitati dalla Fondazione Fratelli di San Francesco sono stati organizzati dei corsi di alfabetizzazione e di sostegno alla preparazione dell’esame di terza media, come supplemento alla regolare frequenza scolastica.

Presso una sede messa a disposizione dall’associazione ChiAmaMilano è attivo un corso di italiano focalizzato sulla micro-lingua della ristorazione. Il corso ha l’obiettivo di preparare i migranti a seguire una formazione professionale, messa a disposizione dall’associazione Kamba.

Le persone che raggiungono una buona padronanza della lingua italiana vengono orientate verso corsi di formazione professionale gratuiti disponibili sul territorio, ad esempio nel settore edile, della ristorazione, della manutenzione del verde pubblico e di interni e dell’assistenza familiare o sociosanitaria.

Attraverso le reti informali dei volontari vengono inoltre raccolte informazioni circa opportunità di impiego da mettere a disposizione dei migranti ritenuti in grado di ricoprire le posizioni professionali richieste. I volontari sostengono i candidati nella stesura del CV e li preparano a sostenere il colloquio di lavoro.

Infine, presso il CAS di via Corelli è stato creato un orto dove è stato avviato un laboratorio in ambito agricolo, volto all’empowerment di persone analfabete e con particolari forme di fragilità. A partire da quest’attività è stata avviata anche una riflessione di gruppo sulle regole della convivenza. Dopo la chiusura del CAS Corelli L’esperienza dell’orto è proseguita presso il CAS Casa Chiaravalle

Le fonti di finanziamento

Il lavoro è prevalentemente basato sul volontariato. Per la realizzazione di progettualità specifiche vengono avviate attività di fundraising rivolte soprattutto a privati.

I risultati ottenuti in termini quantitativi

Nel tempo i corsi di italiano sono arrivati a coinvolgere un ampio numero di beneficiari, quantificabile nell’ordine del migliaio.

Dei circa 200 richiedenti asilo che, dopo l’alfabetizzazione linguistica, hanno frequentato un corso di formazione professionale, circa 40 sono attualmente impiegati in modo più o meno stabile (dati riferiti a maggio 2018)

I risultati ottenuti in termini qualitativi

Soprattutto nell’ambito dell’accoglienza nei CAS, le opportunità di apprendimento di competenze di base per l’integrazione nella società italiana sono certamente da potenziare. Grazie al lavoro di questo gruppo di volontari un numero significativo di persone giunte sul territorio di Milano ha la possibilità di acquisire strumenti indispensabili per avviare percorsi di inclusione e radicamento sul nuovo territorio di residenza, anche attraverso la costruzione di reti sociali.

I punti di forza

I volontari sanno adattarsi con flessibilità e creatività a diversi contesti e a differenti bisogni espressi dai beneficiari. La natura volontaria del lavoro svolto implica la disponibilità, da parte dei membri dell’associazione, a mettere in gioco una serie di risorse personali o disponibili all’interno delle proprie reti sociali. Queste risorse costituiscono importanti opportunità di sviluppo e crescita per l’associazione e per i beneficiari. Inoltre tra volontari e beneficiari si creano spesso relazioni emotivamente significative, che da un lato rappresentano per i migranti un punto di riferimento importante nel nuovo contesto di vita, dall’altro costituiscono ricche occasioni di scambio interculturale.

Le criticità

La motivazione che sta alla base dell’impegno dei volontari è un ingrediente fondamentale per la ricchezza del lavoro svolto, ma la costante vitalità di questo elemento non è da dare per scontata. Le difficoltà insite nell’interazione con persone spesso molto vulnerabili, così come le fisiologiche divergenze interne al gruppo dei volontari, richiedono un costante lavoro di ascolto e formazione, per evitare possibili momenti di scoraggiamento e disaffezione nei confronti del progetto.

Le prospettive future

Si intende investire sulla formazione dei volontari insegnanti, tramite l’assunzione di un professionista, affinché il lavoro svolto in classe sia sempre più completo ed efficace.

Si mira inoltre ad avviare un nuovo corso di micro-lingua concentrato sul lessico dell’esame per l’ottenimento della patente di guida.

Si intende altresì aprire uno sportello di counseling, finalizzato a sostenere i richiedenti asilo nel difficile processo di accettazione della nuova situazione esistenziale, passaggio indispensabile per l’apprendimento dell’italiano, che spesso è ostacolato da fattori psicologici.

È in corso una riflessione su come rendere più strutturata l’attività di matching tra domanda e offerta di lavoro, che attualmente avviene a livello informale a partire dalle opportunità d’impiego segnalate dai membri dell’associazione. In tale ottica, si sta ragionando sulla possibilità di creare un sistema in grado di mettere in comune ed incrociare opportunità lavorative e candidati segnalati da più associazioni del territorio.

Agiornato al 30.10.2018.