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Progetto “T4Women Fellowship Italia”
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Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.

Ente promotore

Associazione Irene

Quando

Nasce nel 2016 come progetto dell’Associazione Irene e diventa un progetto autonomo nel 2020.

Dove

La sede del progetto si trova nella città metropolitana di Milano.

Enti partner

Il progetto gode del supporto e del sostegno di una rete di 19 enti partner, associazioni, organizzazioni no-profit, e privati come CIF, Vitality Onlus, Eccoci Insieme Onlus.

Gli ambiti di intervento

 

  • Formazione e sviluppo professionale
  • Tirocini e accompagnamento al lavoro
  • Rafforzamento delle competenze, alfabetizzazione ed educazione civica come strumenti per l’inserimento lavorativo
  • Orientamento alla ricerca attiva del lavoro
  • Job-creation e auto-imprenditorialità

Il target

Il target del progetto Spazio3R sono donne migranti e italiane, giovani e adulte (16-50 anni d’età), occupate e inoccupate in condizioni di estrema vulnerabilità, residenti nella città metropolitana di Milano.

L’obiettivo

L’obiettivo primario del progetto è aiutare le donne coinvolte a ricostruire i tasselli della propria vita per un pieno inserimento sociale e lavorativo, fungendo da ponte/tramite per il mercato del lavoro.

Le attività

Il progetto prevede una serie di attività volte a fornire alle donne coinvolte gli strumenti necessari per inserirsi nel mondo del lavoro in ambito sartoriale sia interno che esterno al progetto. Tra queste attività, vi sono in primo luogo i corsi informali di sartoria dove le beneficiarie possono acquisire competenze e abilità sartoriali attraverso il riciclo e riutilizzo di materiali tessili di qualità e scampoli da professionisti del settore e tutor linguistici. Ad essi, si affianca l’attività di co-working svolta all’interno del laboratorio sartoriale di Spazio3R, uno spazio pensato proprio per le donne coinvolte in cui esse possono mettere in pratica ciò che hanno appreso e sfidarsi giorno dopo giorno nell’ambito sartoriale. L’Atelier ha la peculiarità di essere gestito da due sarte professioniste, Rania e Halima, precedentemente coinvolte nel progetto, e da altre sette donne di diverse nazionalità che seguono attivamente le beneficiarie nel loro percorso formativo con una strategia di peer-to-peer. Questo spazio è pensato anche come luogo in cui le beneficiarie muovono i primi passi nel mondo del lavoro e hanno la possibilità sia di rimanere a lavorare, sia di sfruttarlo come trampolino di lancio per opportunità lavorative all’esterno del progetto.  Inoltre, a corollario di questa variegata gamma di attività, vi sono ulteriori moduli formativi di avvio al lavoro ed imprenditorialità, laboratori di esperienza terapeutica artistica e i nuovi corsi di promozione commerciale in rete grazie ai quali le donne possono acquisire competenze sull’e-commerce e l’utilizzo dei social media.

 

Le fonti di finanziamento

Il contributo finanziario di associazioni, fondazioni, ed enti privati come Fondazione Cariplo e Fondazioni Canali Onlus, è fondamentale per il progetto.

I risultati ottenuti in termini quantitativi

A livello quantitativo, dal 2016 ad oggi il numero complessivo di donne coinvolte nel progetto e nelle attività relative a esso sono 80. Attualmente, 10 donne beneficiarie sono coinvolte attivamente all’interno dell’atelier di Spazio3R: due di loro sono donne migranti assunte come sarte e formatrici, mentre le altre quattro donne migranti lavorano in modo flessibile all’interno dell’Atelier.

 

I risultati ottenuti in termini qualitativi

A livello qualitativo, due donne migranti coinvolte nel progetto sono state assunte successivamente all’interno di associazioni nel settore sartoriale e una giovane ragazza migrante ha ricevuto un’offerta di tirocinio retribuito presso l’Atelier di Spazio3R che sta svolgendo attualmente.

 

I punti di forza

I principali punti di forza del progetto Spazio3R sono la sua flessibilità e capacità di adattarsi ai bisogni e alle esigenze delle donne beneficiarie, resa possibile grazie anche alla strategia di peer-to-peer adottata nei corsi di formazione. In virtù di ciò, il progetto si “cuce” su misura sulle beneficiarie, offrendo loro una possibilità di riscatto e fungendo da ponte per il loro ingresso nel mercato del lavoro delle società riceventi. Un ulteriore punto di forza è la variegata gamma di attività che il progetto offre alle sue beneficiarie, accompagnandole sul mercato del lavoro con una formazione a 360 gradi. Infine, in un’ottica di sostenibilità, l’educazione al riutilizzo di materiali di qualità avanzati dalle aziende di moda, è un ulteriore punto di forza e di innovazione del progetto.

 

Le criticità

L’unica criticità affrontata dal progetto riguarda il fatto che la pandemia abbia posto alcuni limiti ai corsi formativi delle donne beneficiarie in termini di spazio. Nonostante ciò, il progetto è riuscito comunque a fornire la formazione alle beneficiarie e ad avviare i tirocini e le assunzioni previste.

 

Le prospettive future

Spazio3R ha mosso passi da gigante dal 2016 a oggi, diventando un progetto autonomo nel 2020. Il progetto si pone nuovi obiettivi sia in termini quantitativi, quali il coinvolgimento di circa 100 donne in situazione di vulnerabilità, sia in termini qualitativi, quali la continua offerta di nuove opportunità lavorative e di tirocinio e corsi di formazione per le donne beneficiarie. Tra queste nuove opportunità, vi è il nuovo percorso ADA, come acronimo di Autoimprenditorialità e Digitale in Atelier, finanziato con i fondi dell’otto per Mille della Tavola Valdese, avviato a novembre 2021. L’obiettivo principale è di sviluppare un percorso formativo per 8 donne italiane/straniere in situazioni di vulnerabilità che favorisca l’acquisizione di competenze digitali applicate alla sartoria sostenibile. In questo contesto la formazione per le donne in situazioni di vulnerabilità coinvolte in un laboratorio sartoriale come Spazio 3R diventa un elemento cruciale non solo intesa come perfezionamento di competenze tecniche sartoriali ma anche come sviluppo di competenze digitali per promuovere il proprio lavoro. La fase di selezione si è conclusa e il gruppo delle partecipanti ha iniziato il primo modulo di base sul computer e i suoi programmi.

 

Aggiornato a gennaio 2022