Progetto “T4Women Fellowship Italia”
31 Gennaio 2022
30 anni di Fondazione ISMU
2 Febbraio 2022
Progetto “T4Women Fellowship Italia”
31 Gennaio 2022
30 anni di Fondazione ISMU
2 Febbraio 2022

Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.

Ente promotore

Tamat

Quando

Il progetto è nato nel 2016 e si è sviluppato fino al 2018, continuando nel suo follow-up Coltiviamo l’integrazione >>”.

Dove

In Italia, la gestione del progetto è stata affidata all’organizzazione non governativa, Tamat ONG che dal 2001 supporta le popolazioni locali e la società civile per implementare soluzioni di sviluppo sostenibile in ambito sociale, ambientale, culturale ed economico con sede a Perugia. Gli altri enti partner sono Südwin (Austria), CARDET (Cipro), AMSED (Francia), iED (Grecia), Gyros (Gran Bretagna), e Aid Global (Portogallo).

Enti partner

URBAGRI4WOMEN è un progetto transnazionale coordinato da Tamat con enti partner in Austria, Francia, Grecia, Inghilterra e Portogallo.

Gli ambiti di intervento

 

  • Formazione e sviluppo professionale
  • Rafforzamento delle competenze, alfabetizzazione ed educazione civica come strumenti per l’inserimento lavorativo
  • Job creation e auto-imprenditorialità
  • Tirocini e accompagnamento al lavoro

Il target

URBAGRI4WOMEN è rivolto a soggetti con background migratorio, in particolare alle donne immigrate, rifugiate o beneficiarie di protezione internazionale e altri gruppi vulnerabili (22-35 anni) provenienti da diversi Paesi del mondo che risiedono nelle società riceventi che prendono parte al progetto.

L’obiettivo

L’obiettivo primario del progetto è aiutare le donne coinvolte a ricostruire i tasselli della propria vita per un pieno inserimento sociale e lavorativo, fungendo da ponte/tramite per il mercato del lavoro.

Le attività

Grazie al coinvolgimento ed all’aiuto delle amministrazioni pubbliche locali, degli enti e delle organizzazioni partner, è stato possibile creare dei percorsi innovativi che sostengano l’impegno delle autorità locali nel migliorare l’integrazione delle donne immigrate nella società ricevente. In primo luogo, i beneficiari sono stati coinvolti in laboratori di orticoltura urbana, sperimentando la coltura dell’okra (gombo) pianta tipica africana, nell’orto dell’Abbazia di Montemorcino della Diocesi di Perugia. Queste attività hanno garantito la rigenerazione di 20 ettari di terreno abbandonato da 20 anni all’interno dell’enclave urbana. Le 180 piante coltivate sono cresciute così rigogliose e hanno prodotto quantità importanti di okra di qualità tale da permettere ai beneficiari di utilizzarla per cucinare i loro piatti tipici. Oltre a ciò, a livello macro, sono state condivise buone pratiche e sviluppo delle competenze tra i vari enti partner ed è stato elaborato un manifesto dell’integrazione delle donne immigrate.

 

Le fonti di finanziamento

Oltre agli enti direttamente coinvolti, il progetto è stato finanziato dalla Commissione Europea (DG Migration and Home Affairs) nel quadro del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione.

I risultati ottenuti in termini quantitativi

A livello quantitativo, il report generale annuale 2020 di T4W illustra che il 53% delle 13 partecipanti ha ottenuto almeno un colloquio durante il programma; il 27% delle partecipanti ha firmato un contratto di lavoro di diversa durata (indeterminato, determinato, tirocinio e così via); 60% delle partecipanti ha deciso di proseguire gli studi, e un altro 60% stanno attualmente cercando un lavoro. In Italia, il programma ha selezionato 13 donne rifugiate per l’anno 2021.

 

I risultati ottenuti in termini qualitativi

A livello qualitativo, URBAGRI4WOMEN è stata selezionata dall’Unione Europea nel 2019 come buona pratica inclusiva per l’integrazione ed inclusione socio-economica dei migranti, con focus sulle donne migranti, rifugiate o beneficiarie di protezione internazionale. Inoltre, l’attività guidata da Tamat ha permesso la trasformazione del prodotto in confetture e salse, con l’obiettivo di individuare opportunità di commercializzazione della pianta e studiare le possibilità di sviluppo occupazionale dei beneficiari. I ragazzi stranieri coinvolti in URBAGRI4WOMEN hanno anche costituito un’associazione chiamata Lambè che in lingua mandinga significa dignità, quella dignità che il lavoro e i frutti di un processo d’integrazione come questo possono dare.

 

I punti di forza

Il principale punto di forza di URBAGRI4WOMEN è costituito dalla sua struttura che si muove su un doppio binario: da un lato, l’integrazione socio-economica di soggetti vulnerabili, con particolare focus sulle donne migranti, dall’altro, l’utilizzo del veicolo dell’orticoltura urbana per raggiungere questo obiettivo. Tamat ha saputo sfruttare la capacità insita nel lavoro agricolo e nelle tecniche di rigenerazione urbana per raggiungere l’obiettivo di integrazione socio-economica dei migranti beneficiari. Inoltre, a Tamat va riconosciuta la capacità di aver individuato nel contesto “urbano”, un contesto adatto a favorire la connessione e l’inserimento sociale dei beneficiari. Un ulteriore punto di forza è il contesto multi-stakeholder e multiculturale nel quale il progetto è nato e si è sviluppato che ha permesso di coinvolgere più enti e soggetti e di ottenere il loro sostegno che ha portato alla continuazione e allo sviluppo del progetto.

 

Le criticità

Il progetto non ha riscontrato particolari criticità, tuttavia sono state messi in evidenza degli aspetti da migliorare. In primo luogo, vi è la necessità di una maggiore e costante partecipazione degli enti e autorità pubbliche (Comune, entità pubbliche), che in alcuni casi si è rivelata limitata. In secondo luogo, va rimodulata/ricalibrata la durata del progetto (9 mesi) e va data anche maggiore attenzione alla qualità dei corsi di lingua italiana nel progetto follow-up previsto.

 

Le prospettive future

La buona riuscita del progetto e i suoi risultati hanno portato alla sua continuazione e sviluppo nel follow-up “Coltiviamo l’integrazione di cui la Fondazione ISMU è partner e supervisore. L’attuale progetto porta avanti gli obiettivi di URBAGRI4WOMEN in una chiave più innovativa sia dal punto di vista dell’approccio che dell’attività di inserimento sociale. Il progetto di follow-up, realizzato con il prezioso contributo del Ministero degli Interni, si fa portatore degli obiettivi del progetto madre e mira al rafforzamento delle competenze tecniche e relazionali dei cittadini presenti in Italia attraverso azioni di agricoltura inclusiva in città e attraverso un percorso di formazione che include anche lo studio della lingua italiana. Un ulteriore elemento di novità risulta essere il coinvolgimento di ben 4 città italiane, Perugia, Milano, Ragusa e Firenze per un totale di 45 beneficiari.  

 

Aggiornato a gennaio 2022