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13 Maggio 2022
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Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.

L’organizzazione promotrice

RANDSTAD HR SOLUTIONS S.R.L., Milano 

Enti partner

Molteplici realtà che, per esperienza e mandato, supportano i migranti in vari diversi ambiti di “presa in carico” e possono collaborare nella creazione di opportunità per la loro inclusione socio-lavorativa: associazioni non-profit, centri di accoglienza, enti istituzionali (p.es.: Comuni e Consolati), aziende e altri soggetti privati.

Quando

Gennaio 2017 –

Dove

L’intero territorio nazionale (particolarmente, al momento, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna)

Gli ambiti di intervento

  • Orientamento alla ricerca attiva del lavoro
  • Formazione e sviluppo professionale
  • Tirocini e accompagnamento al lavoro
  • Welfare aziendale e responsabilità sociale d’impresa
  • Diversity management e valorizzazione della diversità culturale e religiosa

 

Il target

Il progetto si rivolge a persone migranti – soggiornanti di lungo periodo, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale – il cui status giuridico consenta l’ingresso nel mercato del lavoro.

L’obiettivo

Without Borders mira a favorire l’inclusione sociale di beneficiari immigrati attraverso la formazione professionale e l’inserimento lavorativo, promuovendo al contempo la diversità culturale in azienda. Più ampiamente, il progetto si propone come un’iniziativa di responsabilità sociale di Randstad concepita per aderire a due Sustainable Development Goals dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile (n. 8, “Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro dignitoso per tutti”; n. 10, “Ridurre le disuguaglianze all’interno e fra le nazioni”). Il progetto è stato ideato e viene condotto come azione in grado di rafforzare in modo coerente e innovativo un impegno di lungo periodo dell’azienda, che si può definire di “creazione di valore condiviso”; in base ad esso, l’inclusione della diversità significa valorizzare un patrimonio e un potenziale di idee, competenze e talenti che possono rendere le aziende più competitive e attrattive, contribuendo al contempo a costruire un mondo del lavoro più equo e sostenibile. Su questa piattaforma legata a politiche di CSR (Corporate Social Responsibility), si innesta la convinzione che – in un contesto come quello italiano – il progetto possa contribuire a rispondere a problemi di scarsità di talenti (e, più in generale, di personale formato per l’inserimento aziendale), dovuti, da un lato, alla crisi demografica e, dall’altro, al mismatch tra le competenze ricercate dalle imprese e quelle effettivamente disponibili nel mercato del lavoro. Tutto ciò viene supportato attraverso la gestione e lo sviluppo continuo di una rete di partner pubblici e privati ritenuta fondamentale per la buona riuscita degli inserimenti grazie a un approccio non solo multistakeholder ma anche “multidisciplinare”, considerando quindi esplicitamente il ruolo del settore privato come cruciale per costruire un futuro sostenibile e una crescita sana della società italiana.

Le attività

All’interno della realtà italiana di Randstad, Without Borders è coordinato da Randstad HR Solutions – società di consulenza e formazione per i clienti aziendali nell’area della gestione delle risorse umane – attraverso il proprio dipartimento Randstad RiseSmart, struttura che si occupa specificatamente di outplacement d’impresa e occupabilità delle persone, quindi con l’obiettivo generale di potenziare le competenze di lavoratori e professionisti in uscita dalle aziende clienti per supportarli in un percorso di riorientamento di carriera e di riposizionamento nel mercato del lavoro.

Anche a partire da questa expertise del team Randstad, le principali attività finalizzate a favorire l’inclusione socio-lavorativa delle persone straniere coinvolte sono le seguenti

  • analisi del mercato del lavoro a livello territoriale, specie rispetto alle tendenze nel campo delle competenze e dei profili più richiesti
  • orientamento, con particolare attenzione verso le soft skill e i progetti personali
  • qualificazione e riqualificazione con riferimento alle capacità e competenze professionali, alla conoscenza della lingua italiana, alla preparazione nell’area dell’informatica di base e sui temi della sicurezza
  • formazione relativa alle strategie di presentazione personale e alla gestione del colloquio di selezione
  • supporto alle imprese per l’inserimento lavorativo attraverso attività di pre-boarding e on-boarding, organizzate in costante coordinamento con i partner aziendali
  • workshop informativi e di sensibilizzazione rivolti alle imprese, anche con interventi formativi dedicati tanto alle figure manageriali che agli altri dipendenti, sui temi della multiculturalità, della leadership collaborativa e dell’impatto di stereotipi e pregiudizi nella vita organizzativa

In tale cornice, e pur tenendo conto delle peculiari esigenze emergenti dalle singole situazioni, il percorso “canonico” attivato con i beneficiari può e tende a tradursi in cinque step fondamentali: 1) mappatura e analisi delle competenze del candidato; 2) individuazione di azioni di upskilling per incrementare l’occupabilità; 3) attività di coaching per preparare il candidato all’inserimento in azienda; 4) pre-boarding, tramite supporto e formazione volti a sviluppare la conoscenza dell’azienda di inserimento e dei suoi sistemi e processi operativi; 5) on-boarding e inserimento.

Nella sua evoluzione pluriennale, Without Borders sembra avere assunto una fisionomia più ambiziosa – maggiormente strutturata e quasi “istituzionalizzata” – rispetto al tipico format di un’iniziativa progettuale. Di ciò appaiono in primo luogo convinti le persone che più direttamente seguono il progetto, come suggerito dal commento di Tina Comaty, Social Inclusion Project Expert in Randstad RiseSmart: «Ormai, più che un progetto, è un framework che si rinnova di edizione in edizione, di anno in anno… Mi verrebbe da dire quasi una “struttura” o, quanto meno, un progetto aperto. Ora, ad esempio, con l’emergenza del conflitto in Ucraina, ci stiamo muovendo per proporre i primi servizi ai nostri partner e alle associazioni che stanno accogliendo i primi rifugiati, ci mettiamo a disposizione per alcuni servizi iniziali di base».

Durante il periodo dell’emergenza pandemica, il progetto Without Borders non ha subito interruzioni.  La maggior parte dei percorsi sono stati erogati in modalità on-line e ciò ha peraltro consentito di incrementare il numero di migranti coinvolti sul territorio nazionale, fornendo l’opportunità di partecipare anche a chi – in precedenza – non aveva avuto accesso al programma per motivi logistici.

Le fonti di finanziamento

Risorse dell’azienda e dei partner del progetto.

I risultati ottenuti in termini quantitativi

Nel quinquennio 2017-2021, più di 1900 persone straniere – sia rifugiati e richiedenti asilo, sia immigrati di lungo periodo – sono stati coinvolti nel progetto Without Borders. Questi beneficiari hanno seguito corsi di lingua italiana e di informatica, sono stati accompagnati in un percorso di ricerca attiva del lavoro, hanno partecipato a corsi professionalizzanti sfocianti nell’assunzione con contratti di somministrazione a tempo determinato e, in vari casi, nell’inserimento a tempo indeterminato.

Nel 2020, Randstad ha ottenuto, per i risultati conseguiti attraverso Without Borders, il riconoscimento “Welcome – Working for refugee integration” conferito da UNHCR.

I risultati ottenuti in termini qualitativi

In base all’osservatorio privilegiato di chi coordina il progetto in Ranstad, aldilà del numero delle persone supportate, vari sono i benefici più ampi generati dall’implementazione del progetto sin qui realizzata.

Rispetto all’interazione con i partner esterni, le aziende che hanno inserito i migranti seguiti hanno, in larghissima prevalenza, fornito un feedback assai positivo su questa esperienza. Ciò riguarda non soltanto il notevole livello di produttività e commitment dei nuovi lavoratori, ma anche l’incremento della motivazione degli altri dipendenti (con ricadute significative a livello di internal branding), nonché il rafforzamento di un sistema valoriale interno orientato socialmente e quindi vantaggi reputazionali presso propri stakeholder di business – come i fornitori – particolarmente attenti a impegni nel campo del social engagement e della sostenibilità aziendale. Al contempo, appare altrettanto positivo il riscontro proveniente dalle associazioni operanti nell’area dell’accoglienza e dell’integrazione degli immigrati, che spesso trovano nelle opportunità fornite dal progetto (p.es., per l’attivazione di corsi di italiano o di percorsi di orientamento e ricerca attiva) risorse cruciali per sostenere i propri obiettivi di inclusione sociale.

Sul piano interno, Without Borders si sta in effetti rivelando un “tassello” importante nella globale strategia di Randstad orientata a obiettivi di sviluppo sostenibile del business. Al riguardo, Tina Comaty non ha dubbi: «Il progetto è per noi – prima di tutto – una ricchezza, perché, attraverso le attività e i candidati che supportiamo, abbiamo contribuito ad informare e formare i colleghi di Randstad rispetto ai temi della multiculturalità, rispondendo alla volontà del nostro Management Team di rendere la nostra un’azienda sempre più inclusiva e responsabile». Questo virtuoso effetto di “disseminazione”, dal punto di vista dell’apprendimento organizzativo, di competenze nell’area dell’inclusione arriva a toccare l’attività professionale di consulenza alle imprese di personale di Randstad non direttamente coinvolto nel progetto. Come, ancora, sottolinea Tina Comaty: «Without Borders interagisce prevalentemente con grandi imprese e multinazionali, contesti con maggiori possibilità di inserimento e magari già familiari coi temi della CSR. Ma queste attenzioni che stiamo affinando si rivelano poi preziose anche per i colleghi che, sul territorio, spesso lavorano con piccole imprese: sviluppano una capacità di sensibilizzazione di queste aziende che insiste su aspetti di responsabilità ma soprattutto di scarsità di persone e talenti, guidando questi clienti in un percorso in cui alla fine essi toccano con mano i vantaggi dell’includere la diversità».

I punti di forza

Alcuni fattori di fondo che hanno favorito la buona riuscita di Without Borders sono sicuramente riconducibili a competenze e risorse messe a disposizione dalla “normale” attività di business di Randstad. È il caso, in particolare, dell’expertise consolidata nell’area dei processi finalizzati a potenziare l’employability delle persone e dell’esteso network di contatti e partner aziendali sviluppato attraverso i propri servizi di consulenza e formazione alle imprese.

Più direttamente in collegamento con l’approccio alla sostenibilità messo a punto dall’azienda, un rilevante punto di forza è consistito nell’impostazione e gestione del progetto secondo una logica win-win, mirando a coniugare il rafforzamento di competenze per l’ingresso in azienda a beneficio dei candidati migranti con la capacità di generare vantaggi per le imprese coinvolte sul piano della capacità di attirare e trattenere collaboratori provvisti di potenziale interessante.

I punti di attenzione

Nel corso dell’attuazione di Without Borders, sono emersi alcuni punti di attenzione particolarmente “densi”, meritevoli cioè di una costante e specifica focalizzazione nell’ottica del miglioramento continuo delle attività progettuali

  • l’esigenza, da parte delle aziende, di essere informate e supportate rispetto agli aspetti legali connessi alle pratiche e alla documentazione di assunzione
  • l’estrema rilevanza di un accesso agevolato, da parte dei migranti, a corsi di upskilling nella conoscenza della lingua italiana, dal momento che un livello di base o anche intermedio di competenza linguistica costituisce un requisito semplicemente essenziale per l’inserimento lavorativo
  • l’esigenza di insistere incessantemente su processi di informazione e sensibilizzazione volti a rafforzare la consapevolezza delle imprese riguardo ai vantaggi della diversità in azienda

Le prospettive future

Anche alla luce dei risultati conseguiti, all’interno di Randstad si è fermamente intenzionati a continuare a proporre i percorsi di gruppo e individuali di Without Borders; ciò sempre anche con l’obiettivo di sensibilizzare i propri clienti sui temi della Diversity&Inclusion e della multiculturalità, concepiti quali priorità di natura non solo etica ma anche competitiva.

Aggiornato al 12.04.2022

Scheda realizzata da Fondazione ISMU

CONTATTI

tina.comaty@randstad.it