Progetto “Without Borders”
13 Maggio 2022
Ferbos snc – Carrefour Express – Piemonte
16 Maggio 2022
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Questa iniziativa – realizzata dall’ente promotore – è stata selezionata per la Mappatura delle buone pratiche per l’inclusione lavorativa di migranti e rifugiati curata dal Settore Economia e Lavoro di Fondazione ISMU ETS.

Le organizzazioni promotrici

FONDAZIONE ADECCO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, Milano, ASSOCIAZIONE FRATELLI DI SAN FRANCESCO ONLUS, Milano

Enti partner

Varie aziende, tra cui: centro Primark, Rozzano (MI); azienda agricola F.lli Scotti, Pizzo (MI)

Quando

Maggio 2020 – Dicembre 2021

Dove

Area provinciale di Milano

Gli ambiti di intervento

  • Orientamento alla ricerca attiva del lavoro
  • Formazione e sviluppo professionale
  • Tirocini e accompagnamento al lavoro
  • Diversity management e valorizzazione della diversità culturale e religiosa

 

Il target

Il progetto – denominato “Work in Bike” con riferimento al mezzo di trasporto più usato dai giovani immigrati per recarsi al lavoro – si è rivolto a quindici persone tra i 20 e 25 anni richiedenti asilo, ospiti presso il Centro di accoglienza di San Zenone al Lambro (MI) gestito dalla Fondazione Fratelli di San Francesco di Milano, che sono stati individuati in base alla loro conoscenza della lingua italiana e all’interesse a intraprendere un percorso formativo per l’inserimento nel mondo del lavoro.

L’obiettivo

Work in Bike ha avuto la finalità complessiva di rispondere, nei termini della sua portata, ai bisogni di inclusione che caratterizzano le persone titolari di protezione internazionale e richiedenti asilo (in larga prevalenza in giovane età), per le quali è più difficoltoso entrare nel mondo del lavoro e permanervi e si rivela quindi necessario un supporto personalizzato che passi anche da un consapevole approccio alla valorizzazione della diversità in azienda.

Le attività

In generale, il percorso costruito da Fondazione Adecco per Associazione Fratelli di San Francesco ha compreso diverse attività: fasi d’aula e di formazione; incontri e colloqui individuali al di fuori del contesto dell’associazione per avvicinare i beneficiari al mondo aziendale, specialmente grazie a partner aziendali che hanno messo a disposizione le loro competenze per realizzare simulazioni di colloqui di selezione; azioni di supporto alla ricerca attiva del lavoro e all’inserimento professionale, anche tramite monitoraggio in azienda. Tutto ciò è stato condotto in stretta collaborazione con i responsabili, gli educatori e i volontari dell’associazione, in particolare del suo Sportello Lavoro, i quali – nella valutazione dei project manager di Fondazione Adecco interpellati – «hanno continuato a svolgere un lavoro straordinario» con persone spesso prese in carico in condizioni assai complesse.

Più nel dettaglio, inizialmente è stata effettuata un’accurata analisi delle caratteristiche dei beneficiari in modo che potessero affrontare con serenità il percorso formativo. Questa fase ha previsto l’utilizzo di due principali strumenti: la somministrazione di un questionario, messo a punto dai volontari dello Sportello Lavoro, volto a conoscere e approfondire le esperienze formative e professionali pregresse dei giovani migranti; e la realizzazione di colloqui individuali condotti da personale sia dell’Associazione Fratelli di San Francesco che della Fondazione Adecco.

Successivamente, i migranti coinvolti hanno partecipato a un corso di orientamento ed educazione al lavoro gestito da Fondazione Adecco presso la propria sede, finalizzato a due scopi centrali: a) favorire la comprensione degli strumenti e canali più adeguati alla ricerca di lavoro, con un focus sugli aspetti culturali caratteristici del mercato del lavoro italiano e quindi sulle sue differenze, da tale punto di vista, rispetto a quello dei paesi d’origine dei partecipanti; b) facilitare, da parte di ogni beneficiario, l’individuazione delle proprie potenzialità e aspirazioni e, di conseguenza, di obiettivi professionali in linea con le esperienze e le ambizioni di ciascuno. Inoltre, considerata la loro crescente importanza nell’incontro fra domanda e offerta di lavoro, si è approfondito il ruolo dei social network nei processi aziendali di selezione.

Nell’ambito della fase formativa, si è anche offerta l’opportunità di capire come muoversi e proporsi in un colloquio di lavoro, attraverso incontri con referenti aziendali che hanno simulato vere e proprie sessioni di selezione. Questi momenti hanno permesso ai beneficiari sia di “mettersi nei panni” dei selezionatori, sia – soprattutto – di conoscere ed affrontare le usanze delle diverse culture nella relazione e nell’incontro, di imparare a gestire l’incontro stesso e il suo contesto, di acquisire la capacità di raccontarsi e valorizzare le proprie competenze. Particolarmente rilevante, in tale attività, è stata la partecipazione di Primark, società nel settore retail già partner di Fondazione Adecco. Grazie, infatti, alle simulazioni di colloquio effettuate dai recruiter dell’azienda, per i giovani migranti è stato possibile confrontarsi da vicino con il processo e le tecniche di selezione implementati da una grande impresa, come anche mettersi alla prova in un colloquio sì strutturato e in condizioni reali ma senza i fattori di pressione normalmente presenti in tali situazioni. A ciò, sono seguiti momenti di restituzione per consentire ai partecipanti di meglio mettere a fuoco i propri punti di forza e aree di miglioramento. Significativamente, proprio sulla scorta di questa esperienza, Primark ha deciso di rafforzare il proprio ruolo nel percorso, proponendo a quattro partecipanti la posizione di addetto alle vendite negli store milanesi della società.

Una volta terminato il percorso di formazione, e nel bel mezzo dello svolgimento dei colloqui individuali post-orientamento, la fase più dura dell’emergenza pandemica ha comprensibilmente introdotto una serie di ostacoli operativi nell’implementazione del progetto. Nonostante tali difficoltà, il partner Fondazione Adecco – oltre a strutturare un monitoraggio telefonico per mantenere regolari contatti coi beneficiari – ha avviato la ricerca di opportunità di lavoro, che per alcuni partecipanti si sono concretizzate abbastanza velocemente con una collocazione presso la grande distribuzione. Con la progressiva riapertura post-lockdown, sono state reperite, offerte e finalizzate ulteriori opportunità di impiego nei settori agricolo e della grande distribuzione e retail, attraverso tirocini e contratti a tempo determinato. Ad esempio, a parte le possibilità offerte nuovamente da Primark (in particolare nel punto vendita di Rozzano), ciò ha riguardato inserimenti in una società di fast-food, in una grande catena di negozi nel settore dell’arredamento e nell’azienda agricola F.lli Scotti. Con riferimento a quest’ultimo caso, si può sottolineare come attualmente (febbraio-marzo 2022) quattro beneficiari del progetto, che hanno appena portato a termine il contratto previsto, siano in procinto di proseguire la propria esperienza di lavoro sulla base della notevole soddisfazione manifestata dall’azienda rispetto al loro coinvolgimento e contributo negli ultimi mesi.

Le fonti di finanziamento

Risorse dei partner a capo del progetto.

I risultati ottenuti in termini quantitativi

Pur tenendo conto delle complicazioni determinate dall’emergenza della pandemia da Covid-19, nella partnership di progetto è condivisa la convinzione che Work in Bike abbia pienamente raggiunto i propri scopi.

Sotto il profilo quantitativo, complessivamente a fine progetto gli inserimenti lavorativi – a vario titolo – sono risultati dodici.

I risultati ottenuti in termini qualitativi

Più ampiamente, in base – in particolare – alla percezione dei referenti di Fondazione Adecco, il progetto è stato in grado di fornire alla maggioranza dei beneficiari gli strumenti per diventare “protagonisti” dei propri percorsi occupazionali, attraverso l’acquisizione di conoscenze e di un grado di consapevolezza rispetto a sé stessi e al mondo d’impresa fondamentali per muoversi in autonomia nel contesto di specifiche opportunità e attività lavorative.

La realizzazione dell’iniziativa ha inoltre permesso, da un lato, ad Associazione Fratelli di San Francesco di affinare ulteriormente e di finalizzare un’attenzione già presente all’accompagnamento lavorativo delle persone migranti come importante componente dell’impegno per la loro integrazione sociale; e, dall’altro lato, a Fondazione Adecco di valorizzare il proprio consolidato know-how in iniziative per l’inclusione lavorativa di rifugiati e richiedenti asilo, sperimentandolo in una partnership “situata” e innovativa.

I punti di forza

Il principale e complessivo punto di forza è consistito nella sostanziale convergenza di intenti da parte dei due partner di questo progetto, il cui obiettivo di favorire percorsi di educazione e accompagnamento al lavoro – quale chiave per un futuro dignitoso e nella legalità di persone con un background migratorio spesso complicato – è stato da entrambi riconosciuto come del tutto coerente con la propria missione istituzionale.

Al contempo, un ruolo altrettanto cruciale è stato giocato dalla complementarità degli “sguardi” e delle competenze di Associazione Fratelli di San Francesco e Fondazione Adecco: nel primo caso, attraverso l’impegno a tutto tondo verso lo sviluppo dell’intera dimensione umana delle persone incontrate nelle attività di accoglienza e sostegno; nel secondo caso, mettendo in campo un repertorio collaudato di esperienza e abilità sia nel favorire un dialogo virtuoso tra i mondi non-profit e profit (anche grazie alla propria rete di aziende partner), sia – sul piano operativo – nella gestione di percorsi di orientamento, formazione e inserimento professionali di soggetti in condizioni svantaggiate.

Le criticità

Le principali difficoltà riportate riguardano gli ostacoli inevitabilmente introdotti, durante la fase più avanzata del progetto, dalla prolungata crisi pandemica. Come anticipato, questo fattore di criticità è stato gestito in modo da garantire il buon esito dell’intero percorso proposto ai partecipanti in termini di sviluppo della loro occupabilità e/o di immediato inserimento lavorativo.

Le prospettive future

Alla luce dei positivi risultati conseguiti da Work in Bike, entrambi i partner promotori manifestano una esplicita apertura alla possibilità di riproporre progetti dalle finalità simili nel prossimo futuro, eventualmente anche tramite nuove forme di collaborazione diretta.

Aggiornato al 21.02.2022

Scheda realizzata da Fondazione ISMU

CONTATTI

monia.dardi@fondazioneadecco.it